I datori di lavoro, singolarmente o in forma aggregata, ed indipendentemente dal numero di lavoratori occupati, potranno ricorrere a piani aziendali di vaccinazione.

Secondo il protocollo nazionale approvato da Governo e praticamente tutte le associazioni di categoria e di lavoratori, i datori di lavoro interessati potranno operare in 3 diversi modi:

  • organizzarsi in autonomia, per effettuare le vaccinazioni in azienda, quindi proponendo il proprio piano alle ASL territoriali di riferimento e comunicando il fabbisogno di numero di dosi da somministrare secondo le adesioni raccolte fra i lavoratori. La somministrazione avverrà a cura del Medico Competente / suoi ausiliari che provvederanno a registrare l’avvenuta vaccinazione secondo le istruzioni ricevute dalla ASL, con costi a carico dell’azienda ad eccezione di vaccino, strumenti per la somministrazione (aghi e siringhe). Importante il ruolo del medico competente nella fase di informazione, preordinata a raccogliere il numero di adesioni nel rispetto della privacy, nella fase di raccolta del consenso informato, e del preventivo triage.
  • organizzarsi, in alternativa, concludendo, con oneri e costi a proprio carico, convenzioni con strutture private in possesso dei requisiti per la vaccinazione a cui inviare i lavoratori aderenti.
  • avvalersi delle strutture dell’INAIL, qualora non tenuti a nominare un medico competente o impossibilitati a far ricorso a strutture private.